La chirurgia orale si occupa di tutta una serie di interventi chirurgici eseguiti in anestesia locale, tra cui estrazioni, asportazione di cisti, apicectomie, chirurgia ortodontica, frenulectomie, interventi di rigenerazione ossea preprotesica.
Oggi la chirurgia orale è orientata verso un approccio minimamente invasivo teso a minimizzare gli esiti post-operatori per il paziente. Proprio per questo il nostro studio si avvale d’importanti ausili quali la chirurgia sonica e tutta una serie di strumenti chirurgici dedicati.
Implantologia
L’implantologia è la specializzazione dell’odontoiatria che si occupa di sostituire uno o più denti mancanti con radici artificiali in titanio, gli impianti, posizionati nelle ossa mascellari, su cui viene poi fissato il singolo dente o la protesi costituita da più elementi dentari.
L’impianto è costituito da una vite di titanio che viene inserita nell’osso in sostituzione delle radici di un dente mancante.
L’impianto, dopo un certo periodo di tempo, si osteointegra, cioè si unisce fortemente ed intimamente all’osso circostante, rendendolo così in grado di sostenere un perno ed una capsula in ceramica che riproduce in tutto e per tutto l’aspetto di un dente naturale.
È una pratica indolore, eseguita ambulatoriamente in anestesia locale, che può essere rivolta a quasi tutti i pazienti, previa valutazione da parte del dentista dello stato di salute del paziente e di esami radiografici specifici, quali la classica panoramica e la tac dentalscan, che consente di valutare il volume dell’osso in modo tridimensionale.
Una delle principali limitazioni dell’implantologia è la quantità di osso disponibile; questo però non rappresenta un limite assoluto perché in questi casi, è possibile effettuare operazioni di ricostruzione ossea che consentono di incrementare l’altezza e la densità dell’osso del paziente prima del posizionamento degli impianti stessi.
Gli impianti sono realizzati in titanio, un materiale assolutamente biocompatibile che non causa problemi di “rigetto”; quello che può semmai verificarsi è il fallimento implantare, in tal caso, però, è sufficiente svitare l’impianto, attendere qualche mese per la guarigione del sito osseo ed inserirne uno nuovo.
Le percentuali di successo degli impianti sono superiori al 97% a 10 anni e sono subordinate a visite di controllo e sedute di igiene orale professionale semestrali (il mancato rispetto di norme di igiene orale domiciliare, può causare anche la reale possibilità di caduta degli impianti); inoltre, il paziente portatore di impianti dentali, deve sapere che il fumo può compromettere l’osteointegrazione dell’impianto e di conseguenza, dovrebbe ridurre al minimo il consumo di sigarette.
La mancanza di uno o più elementi dentari, produce problemi alla masticazione condizionando fortemente l’alimentazione della persona che è costretta a mangiare solo cibi morbidi e a non variare la propria dieta. Inoltre, con il passare del tempo, la mancanza dei denti genera un progressivo abbassamento e assottigliamento dell’osso mascellare, con conseguente modifica del profilo facciale. L’utilizzo degli impianti, permette quindi evitare tutto ciò e di conservare integri i denti adiacenti allo spazio da colmare, in quanto, a differenza dei ponti, non è necessario devitalizzare e limare i denti vicini per essere supportati. Inoltre, con gli impianti dentali, si evita il dolore e l’imbarazzo potenziale delle dentiere, non c’è paura di vederle scivolare o cadere, e non si ha “plastica” sulle pareti della vostra bocca.
Denti del Giudizio
L’estrazione o avulsione dentaria è un intervento che si rende necessario quando un dente non risulti più recuperabile a causa di una frattura, una carie molto profonda, mobilità irreversibile in seguito a malattia parodontale o, ancora, per scopi ortodontici.
Quando un dente del giudizio non ha sufficiente spazio per erompere completamente o è posto in una posizione anomala si manifesta facilmente un’infiammazione della gengiva che prende il nome di pericoronarite e che si configura come un quadro clinico definito “disodontiasi del terzo molare”. I sintomi in questi casi sono costituiti da difficoltà alla deglutizione, dolore che spesso si irradia all’orecchio, limitazione nell’apertura della bocca. In presenza di tali disturbi, o per prevenirne la loro comparsa potrebbe rendersi necessario procedere all’estrazione.
L’estrazione dei denti del giudizio inferiori richiede una attenta valutazione clinica e radiografica ed una elevata esperienza clinica per la frequente vicinanza delle radici di questo dente con il nervo alveolare inferiore, il nervo che distribuisce la sensibilità nella regione della mandibola e del labbro inferiore. L’utilizzo di manipoli sonici per separare l’elemento dentario o rimuovere osso riducono notevolmente i rischi di lesioni accidentali del nervo alveolare inferiore.
Rigenerativa e altri interventi
Un altro intervento di chirurgia orale è il cosiddetto allungamento di corona clinica, un intervento che si rende necessario nel caso un dente sia cariato o fratturato in modo severo a tal punto che il margine del dente sano si trovi ad un livello molto profondo sotto-gengiva. L’intervento di allungamento di corona clinica, mediante il rimodellamento della gengiva e talvolta dell’osso intorno al dente, permette di ristabilire un normale rapporto gengiva-dente sano così da poter procedere alle fasi di ricostruzione nel rispetto dei concetti di isolamento del campo operatorio e mantenere l’elemento evitandone l’estrazione.
Presso lo Studio Odontoiatrio Crisciani si effettua anche l’asportazione della porzione infetta della radice di un dente precedentemente devitalizzato in modo incongruo o impreciso. Questo intervento prende il nome di apicectomia e viene effettuato in tutti quei casi in cui non è possibile ritrattare l’elemento per via ortograda oppure quando il dente è ricoperto da una corona protesica eseguita correttamente che non si vuole sostituire.
In alcune situazioni, quando bisogna sostituire un dente mancante dell’arcata postero-superiore, e l’osso residuo risulta insufficiente per il corretto posizionamento dell’impianto, si rende necessario un intervento chirurgico che prende il nome di rialzo del seno mascellare o sinus lift. L’intervento prevede lo scollamento della sottile membrana, in modo da innalzarla verso l’alto e riempire di osso sintetico la parte di seno mascellare che servirà successivamente per l’inserimento di un impianto. Infatti, dopo alcuni mesi, l’osso sintetico viene colonizzato dalle cellule dell’osso del paziente e si ottiene un osso adatto all’inserimento di un impianto, che riceve così sufficiente altezza per essere saldamente ancorato alla struttura ossea.